giovedì 13 maggio 2010

La Tribù di Zulu, Sud Africa

Occhi luminosi e sinceri, volti dipinti per proteggersi dal sole, i bambini sulle spalle, un approccio alla vita semplice e autentico: benvenuti nella terra dei combattenti.

Gli Zulu sono l'etnia più numerosa che popola il continente sudafricano. Questa tribù ricca di storia ebbe fortuna politica e militare agli inizi dell'XI secolo. Gli Zulu appartengono alla ben più ampia nazione Ngoni, sono oggi circa 11 milioni e si trovano principalmente nell'area della provincia di KwaZulu-Natal in Sudafrica. Parlano lo isiZulu, una lingua bantu appartenente al sottogruppo nguni. Il loro nome deriva da amazulus, che in isiZulu significa "gente del cielo".
Il Regno degli Zulu svolse un ruolo determinante nella storia del Sudafrica del XIX secolo. Durante il regime dell'apartheid, venivano considerati come cittadini di livello inferiore; oggi sono il gruppo etnico più consistente del Paese e godono degli stessi diritti degli altri cittadini sudafricani. In passato questo straordinario popolo guerriero ha sorpreso e terrificato interi eserciti. Nel "triangolo zulu", nelle regioni di Eshowe, Vryheid et Ladysmith, è possibile percorrere la "strada delle battaglie" sulle tracce, ancora numerose, dei conflitti contro boeri ed inglesi.
Gli Zulu praticano la poligamia e hanno una religione animistica, che si basa sulla sopravvivenza dello spirito dopo la morte e sul culto degli antenati. Gli spiriti familiari possono infatti intervenire nella vita di ognuno, cancellando le malattie e i dolori oppure infliggendo punizioni: a loro ci si rivolge con l'aiuto degli indovini e del Sangoma, una figura mistica, in genere una donna, legata alla medicina tradizionale e alla superstizione popolare. Profonda conoscitrice dell'animo umano e molto rispettata dalle comunità, il Sangoma legge il passato e il presente, comunica con gli spiriti, usando radici, erbe, cortecce, pelli di serpente.
Nei loro villaggi gli Zulu vivono in tradizionali capanne ad alveare disposte circolarmente in stanziamenti detti kraal. Questi casotti a forma circolare, sono spesso circondati da una protezione di rami e tronchi.
Chi arriva in un villaggio zulu deve cimentarsi in una stretta di mano a tre fasi con i componenti della tribù, secondo le usanze tradizionali. Poi, c'è la cerimonia di benvenuto con l'offerta della birra di sorgo all'interno di una piccola zucca scavata. Rifiutarla significa respingere l'ospitalità. In queste cerimonie gli uomini indossano un gonnellino frontale di pelle d'animale, con gambali e bracciali di pelliccia, e brandiscono scudo e lancia, come ai tempi delle guerre di espansione.
Le ragioni dell'imponente presenza in questa parte dell'Africa degli zulu, vanno ricercate in un fenomeno storico ben preciso che si collega alle mire espansionistiche del re Shaka, figlio ripudiato di un sovrano. Allevato presso una tribù del clan materno, sviluppò doti da guerriero e divenne uno dei capi dell'esercito alla morte del padre. Cominciò così la sua politica militare di espansione. Nel 1800 gli Zulu, sotto la guida del loro bellicoso re arrivarono ad estendere la propria area di dominazione ad un vastissimo territorio del Sudafrica. Alternativamente vinti e vincitori di sanguinose battaglie contro Boeri ed Inglesi, questo popolo fiero e ribelle mantenne a lungo la propria indipendenza, sino alla definitiva resa alle truppe britanniche. Ancora oggi gli Zulu, in onore e ricordo del re Shaka e delle sue conquiste, celebrano ogni anno il Shaka Day.
(http://www.latalpa.mediaset.it)








3 commenti:

la stanza in fondo agli occhi ha detto...

grazie per questo nuovo approfondimento, non avevo mai avuto occasione di leggere qualcosa sul tema!

suomii ha detto...

Mi piace moltissimo il tuo blog e il lavoro di intermediazione che fai. Un saluto, Suomii

Blessing Sunday Osuchukwu ha detto...

Grazie Suomii per la visita e per i complimenti, devo dire che anche la creatività che proponi nel tuo blog sia una fonte di conoscenza, esplorazione e divertimento.
Ciao e "ka emecha"