giovedì 2 settembre 2010

“Okposhi”: il giustiziere contro l'infedeltà


In molte parti della tribù Igbo, e non solo, esistono dei modi tradizionali di ogni comunità (o villaggio) per cercare di evitare o limitare l'esistenza di alcuni fenomeni considerati gravi o addirittura degli incesti: rubare; adulterio; omicidio; fornicazione tra i membri dello stesso villaggio perché considerati discendenti lontani della stessa famiglia; ecc.
Uno di questi modi è quello di coinvolgere, o meglio obbligare tutte le persone a giurare dinanzi al santuario degli antenati e degli dei – non sono ammessi i giuramenti religiosi, con la Bibbia o il Corano – sono considerati troppo clementi o inefficaci. Il giuramento viene poi fortificato con l'”ofo”, che ha il compito di sigillare l'incantesimo e di farlo funzionare nel tempo, dandolo tutti i poteri sovrannaturali degli spiriti degli antenati e degli dei in esso incorporato, fino a quando non verrà di nuovo sciolto con lo stesso “ofo” (mezzo di comunicazione con l'aldilà e detentore di poteri sovrannaturali di ogni villaggio e o famiglia). Gli effetti di chi va contro l'incantesimo sono vari, secondo quello concordato per l'occasione del giuramento: morte; pazzia; impotenza, infertilità, espulsione, ecc. Tra questi fenomeni, quello che vorrei portare alla vostra conoscenza è quello che sembra molto frequente, cioè che riguarda l'infedeltà coniugale, soprannominato “okposhi” in alcune parti. “Okposhi” porta la pena di morte, è il giustiziere contro l'infedeltà della donna verso il marito, ma in questo caso esso non agisce contro la donna, bensì contro il marito tradito. Ma ciò può accadere solo se lui viene a sapere di essere tradito e se non si sottopone alla pratica rituale per placcare l'ira degli dei. Un marito tradito a volte riceve dei segnali che indicano che c'è qualcosa che non va, specialmente quando sta con la moglie. Lui è tenuto a rivolgersi agli anziani del villaggio, appena ottiene la confessione della moglie, per praticare il rito di purificazione “ikwuala” o "igba oriko" - nella quale vengono offerti dei sacrifici e supplicazioni particolari agli dei, e in tempo non lontano, la coppia doveva essere completamente nuda durante questo rito. Il marito che non lo fa viene immediatamente affetto dall'incantesimo il momento in cui mangia insieme alla moglie, e morirà. Se l'uomo che ha portato a letto la moglie di un altro è dello stesso villaggio, è tenuto anche lui a partecipare al rito o morirà – il tempo massimo di grazia oscilla tra uno a due mesi. “Okposhi” non colpisce l'uomo che tradisce la moglie.
In qualche altro villaggio, accade diversamente. E' l'albero di “uha” che viene stregato con l'incantesimo e ogni nuova sposa del villaggio deve mangiare una zuppa preparata con le foglie di quel particolare albero di “uha” - normalmente usate come verdura per una zuppa tradizionale, “ofe uha”. E in questo caso è la moglie a diventare automaticamente pazza nel momento in cui si spoglia davanti a un altro uomo per tradire il marito.

Blessing Sunday Osuchukwu

2 commenti:

suomii ha detto...

Ciao Blessing, molto interessante questo post! Potresti anche approfondire il tema dei segni rituali sul corpo di un bambino appena nato? Alcuni miei amici Igbo hanno ad esempio delle piccole incisioni ai lati degli occhi e nel mezzo della fronte. Credo che siano fatti dai genitori come buon auspicio. Mi piacerebbe saperne di più. Un abbraccio, Suomii.

Blessing Sunday Osuchukwu ha detto...

Ciao Suomii, spero che stia bene. Contento che a te è piaciuto il post. Crecherò di fare un post su quello che mi hai chiesto, non ti dico che anche io ce l'ho:) Ma eri sparita, come stai?