domenica 30 maggio 2010

Sud Africa - Storia, culture, Tradizioni...

Il Sudafrica, ufficialmente Repubblica Sudafricana, è uno stato dell'Africa australe. È situato nella punta meridionale del continente africano e confina a nord con la Namibia, il Botswana e lo Zimbabwe, a nord-est con il Mozambico e lo Swaziland; il Lesotho è contenuto all'interno dei suoi confini. Si affaccia inoltre sull'oceano Atlantico e su quello Indiano. Capo Agulhas, il punto più a sud del continente, delimita il confine fra i due oceani (entrambi i primati sono spesso attribuiti erroneamente al più celebre Capo di Buona Speranza, che si trova sempre in Sudafrica, nei pressi di Città del Capo). Dopo la caduta dell'apartheid, nei primi anni '90, il paese ha acquisito la denominazione informale di Rainbow Nation ("nazione arcobaleno", ovvero "abitato da persone di diversi colori").
Secondo la moderna paleoantropologia, il Sudafrica fu probabilmente la "culla dell'umanità"; qui (soprattutto nella zona del Transvaal) si sono infatti trovati fossili di australopiteci, Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens sapiens.
Circa 10.000 anni fa l'odierno Sudafrica, come tutta l'Africa del Sud, era abitata dai boscimani, cui si aggiunsero successivamente popolazioni affini di etnia khoikhoi (ottentotti). Boscimani e ottentotti (collettivamente noti come khoisan) erano cacciatori-raccoglitori nomadi, che non diedero mai luogo a insediamenti popolosi o strutture politiche complesse.
Dopo la fine della guerra, il Partito Nazionale vinse le elezioni, e iniziò ad attuare nel paese la politica segregazionista nota come apartheid. L'ideologia dell'apartheid fu elaborata dai primi ministri boeri che si succedettero dal 1948 in poi, e soprattutto da Hendrik Frensch Verwoerd (in carica dal 1956 al 1966). Concettualmente, l'obiettivo dell'apartheid era quello di isolare i diversi gruppi etnici del Sudafrica, lasciando che ognuno di essi si sviluppasse in un proprio contesto sociale, economico e territoriale.[2] Verwoerd spiegò anche che il ruolo predominante dei bianchi nei processi politici che avrebbero portato all'autonomia delle diverse etnie era giustificato dalle circostanze storiche, ovvero dal ruolo fondamentale che i boeri avevano avuto nella nascita del Sudafrica.
Il 27 aprile 1994 si tennero le prime elezioni democratiche con suffragio esteso a tutte le razze, in cui venne eletto presidente il capo dell'ANC Nelson Mandela, cui successe poi il delfino Thabo Mbeki nel 1999. Le condizioni di vita per i neri tuttavia restano molto difficili
Il Sudafrica è un paese fortemente multirazziale; convivono, spesso con difficoltà, etnie bianche, nere, asiatiche e miste. La legge sudafricana riconosce formalmente quattro macro-categorie razziali: neri, bianchi, "coloured" (gruppi etnici di origine mista), e asiatici.
I neri bantu formano circa il 75% della popolazione, e sono suddivisi ufficialmente in 9 "nazioni": zulu 23%; xhosa 18%; sotho (del nord e del sud) 16%; tswana 7%; tsonga 4%; swazi 2,5%; venda 2%; ndebele 1,5%; pedi 1%.
I bianchi formano circa il 13% della popolazione, e si suddividono in tre gruppi: boeri (afrikaner) 6,5%, anglosassoni 5,5%, altri (ascendenza principalmente portoghese, tedesca e italiana) 1%.
Gli asiatici formano circa il 3% della popolazione e si suddividono in due gruppi: indiani 2,5%, cinesi 0,5%.
Le persone a sangue misto (coloureds) formano circa il 9% della popolazione.
Boscimani e ottentotti non raggiungono lo 0,1% della popolazione.
(Wikipedia)






1 commento:

gabriele catania ha detto...

Complimenti, Lei fa molto bene a pubblicizzare la storia sudafricana, una storia affascinante che moltissimi compatrioti non conoscono. cordiali saluti gct