Una nota sulle tradizioni degli immigrati di tutti i tempi.
Visto che in questi giorni abbiamo cercato di trattare in qualche modo la formazione della famiglia (poligama), non comune in occidente, dal punto di vista della cultura e tradizione africane, ho pensato di concludere il tema, per adesso, con un'altra questione non meno importante che tocca molti immigrati da vicino. E' una questione che riguarda non solo gli immigrati provenienti da una specifica area geografica, bensì a tutti gli immigrati di ogni razza e provenienza: basterebbe ricordare quei film classici di tanti anni fa, ad esempio quello con Claudia Cardinalli e Alberto Sordi.
Sì, sto proprio parlando di sposarsi da immigrato. Come immigrato ti trovi in difficoltà quando arriva il tuo momento (o quello che considerano l'età giusta) per sposarti, per variatissimi motivi, o perché non sei ancora in condizione finanziaria che ti permette di farlo, o perché non hai ancora i documenti necessari per poter portare tua moglie dove vivi, oppure perché non riesci a trovare una donna (o un uomo per una donna) possibilmente dalla tua parte da sposare, nel paese in cui vivi. Certo, quelle che vedi arrivare recentemente dal tuo paese (se sei in Italia) sono state importate da qualche “affarista” e costano un occhio per liberarle. Oppure se trovi una cittadina del paese dove vivi, l'ambiente culturale tuo o suo non far sì che questa unione abbia un'autonomia o una serenità meritevole – da una parte - “non vedi che ti vuole sposare per interesse, per avere la cittadinanza?” e dall'altra parte - “non vedi che dopo aver avuta bambini da te, ti caccerà di casa?”. E quando sei originario di quella parte della terra dove il matrimonio (la famiglia) è quasi considerato come la culla della cultura, come l'Africa, diventa ancora molto complicato, perché sembra quasi che sei obbligato a tornare a casa per sposarti. Però, ci sono anche quelli che preferiscono rimandare e rimandare perché non hanno la minima intenzione di “importare” e sposare una persona che non hanno mai vista nella loro vita.
Per questa ragione, molti immigrati, specialmente quelli dai paesi in via di sviluppo, sono ormai costretti a sposarsi tardi. Da una parte, non vuoi offendere l'amatissima mamma o qualche altra parente che non ti fa più dormire ormai con i suoi incessanti messaggi: “Ma quando torni per sposarti, guarda che ti abbiamo trovata una bellissima e bravissima ragazza che non puoi rifiutare se la vedi.” E dall'altra, ci sono i cosiddetti amici o fratelli della famiglia allargata africana che ti stanno intorno a romperti i coglioni costantemente perché vogliono che tu faccia quello che hanno fatto loro o quello che vogliono fare. Esattamente uguale, sennò, diventi strano per loro. Cioè tu devi tornare a casa, la data del matrimonio è stata già fissata perché hai tempo limitato per starci, e poi ti verrà presentata questa ragazza – di solito – circa la metà della tua età, che ti sorride e poi si presenta come tua moglie. Certamente, non vorrai mica offendere tua zia, l'intermediaria, che non ti ha visto da 20 anni, e che avrà fatto un favore alla sua amica del mercato per averla fatto uno sconto, presentandoti la sua figlia. La sposi e poi incomincia l'odissea all'ambasciata Italiana (per chi vive in Italia) per ottenere il visto per lei, e se sei sfigato come un amico mio, dovrai aspettare fino a 4 anni o addirittura di più prima che riesci a rivederla qui. E poi ci sono quelli che raccontano balle alle persone lì per sentirsi grandi o realizzarti, ma anche se le dicessi la verità, intanto non ti crederebbero lo stesso, perché il motivo principale per averti sposato è perché tu vivi in Italia e quindi è quello di avere l'opportunità di venire a vivere in Europa. Per la sua famiglia è un eterno investimento, la risposta di Dio a tutte le loro preghiere che magari hanno sfigurato i loro ginocchi per anni, perché da quel momento sei diventato responsabile per mandare avanti tutta la sua famiglia e anche la tua. Da non escludere i problemi che si affrontano quando arriva qui, qualcuna ti dirà che non ci sta affatto con i lavori da badante o da fabbrica (il massimo per le donne immigrate, se sei fortunata) e che vorrebbe poter praticare da avvocato come magari faceva in Africa. E quando le dici che quelli laureati qui non riescono ancora a praticare, e le dici che quelli che hanno costruito delle belle ville laggiù fanno i “vu-compra”, che tutti quelli come te che si fanno chiamare dottori con le loro lauree non fanno altro che lavapiatti o lava-auto, e che magari dovrete dividere l'appartamento con qualche altra coppia, ecc......... ecco che cominciano già i primi cenni di crisi perché questa non è la definizione dell'Europa che si conosce in Africa. Se non sei così furbo da metterla incinta mentre era ancora in Africa, come consigliano i magnifici fratelli della famiglia allargata africana, ci sarebbe il rischio che ti lasci per un altro.
Comunque sia, ora sei “felicemente” sposato, hai fatto felici molte persone, sei diventato un uomo di tradizione come si deve, e magari ti chiederà pure un giorno non molto lontano se la ami, i suoi fratelli e sorelle ti chiameranno dalla mattina alla sera per dirti che vogliono venire anche loro in Europa e naturalmente sarai tu lo sponsor, avrai cominciato a non rispondere più alle telefonate con i prefissi internazionali, ecc. Oh Dio, a me viene il mal di testa solo a pensarci, ma non ci sarebbe una via d'uscita per chi non sia fatto per un'avventura del genere?
Blessing Sunday Osuchukwu
mercoledì 3 settembre 2008
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9 commenti:
Ciao Ble!!
Non credo che un agenzia matrimoniale può aiutare molto nelle risoluzione dei conflitti sociali,o problemi socio-culturale e economica come avevi illustrato nel tuo tesi sul immigrati e matrimonio.
Sicuramente stavi scherzando.
Remain Blessed.
Charles
Forse se si aspetta molto tempo(per un motivo o per l'altro)si diventa anche molto difficili e poco tolleranti alle differenze culturali o semplicemente di abitudini. Non si è più abituati alla convivenza e se si ha raccontato molte bugie alla ragazza per convincerla a venire, probabilmente questa sarà molto ma molto incazzata quando scoprirà la verità. Non credo che si debba addossare le colpe a parenti vicini o lontani ma che sia importante avere tanta umiltà e guardarsi intorno.
@ Charles,
Sicuramente, ho cercato di sdrammatizzare un pò con questo argomento abbastanza serio. Però, scherzi a parte, molte persone non farebbero quel tipo di viaggio se ci fossero delle alternative.
@ Anonimo,
Non è che ce l'ho con i parenti, solo che molti non capiscono o non vogliono mai capire che dopo aver vissuto più della metà della tua età in un'altra cultura, che ci possa essere un minimo di cambiamento nelle tue abitudini.
io credo che non ci sia peggior sordo di chi non vuole sentire.
Le alternative esistono ma non vengono considerate come tali e forse manca il coraggio di scegliere una ragazza europea pensando che questa non sia in grado di adattarsi alla cultura africana. Che peccato!
Grazie cmq per la spiegazione dei proverbi, molto interessanti e saggi: sarebbe bello poter verli scritti anche nella lingua originaria
@ Anonimo
Le tue parole sono saggie. Ma non credo che ci debba essere quel pensiero di adattamento o meno. Credo che bisogna vivere la vita con quello che abbiamo individualmente e quello che possiamo o riusciamo a prendere dall'altro.
Mi metti paura con i proverbi in lingua igbo.....che ci farai, non capiresti.
non è che ho capito bene la tua risposta circa il vivere individualmente, credo che per poter vivere in coppia bisogna accettare molti compromessi ed inghiottire molto del proprio orgoglio per far funzionare le cose.
Riguardo ai proverbi, pensavo che, se qualche igbo lo leggesse in lingua originale, gli/le fare piacere... giusto per amore della completezza.
@ Anonimo
Con *vivere la vita con quello che abbiamo individualmente* volevo dire con il nostro bagaglio culturale individuale......prima di condividere quelli degli altri.
I proverbi in igbo, perche no.......con tempo.
Questo è un tema molto interessante, senza dubbio. sono d'accordo con l'altro anonimo, a volte, se la via che la cultura, la famiglia, ci impongono non ci va, forse bisogna avere il coraggio di opporsi. perché è così difficile scegliere una europea?
conosco molte coppie italo-africane, che vivono felic da anni, con figli.
altre che invece non hanno retto "l'urto" dello scontro tra culture... tutto è molto soggettivo, individuale.
Beh, così dovrebbe essere, solo a parlarne! Ma poi in realtà risulta che molte persone concedono poco al partner, inclusi quelli che hanno un alto livello di istruzione, perché ognuno vorebbe un partner perfetto "fabricato" apositamente per corrispondere alle sue esigenze, si potrebbe accettare qualcosa in più ma niente in meno.....
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