mercoledì 28 gennaio 2009

Un grande ringraziamento a tutti coloro che mi hanno votato per vincere il concorso di poesie organizzata da Stella - 26, 27, 28 gennaio 2009

(http://stella-ilbeneinnoi.blogspot.com/)


La poesia con la quale ho vinto:


(cliccare sopra per ingradire)

Questo è il mio messaggio ai lettori del blog di Stella:

O Dio! Sono davvero commosso! Questa è sicuramente una di quelle volte che necessita un discorso molto articolato ma devo scusarmi con voi perché non mi ritengo così capace anche per le forti emozioni che sto provando in questo momento. Devo innanzitutto ringraziare Stella che ha avuta l'idea di questa iniziativa che avevo definita di alta cultura nella mia mail di partecipazione. La mia doverosa umiltà, rispetto e ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa in qualsiasi modo: altri concorrenti, i giudici, tutti i votanti, tutti commentatori e semplici visitatori del blog di Stella. Francamente, non ho partecipato né per i premi né per la volontà di gareggiare con gli altri, avevo sempre rifiutato ai numerosi inviti di partecipazione ai concorsi di poesia da noti organizzatori del settore sia con i singoli testi sia con i libri di poesia che ho pubblicati. E chi mi conosce un po' sa che sul mio blog non c'è nessun premio postato nonostante il fatto che ho ricevuto molti, offendendo sicuramente qualche persona, ma ho partecipato a questa iniziativa per due ragioni principali: ho trovato molto difficile dire No ad una richiesta così culturale e semplice da una persona come Stella, da quando frequento il suo blog mi sono molto arricchito dalla sua positività e le sue “lezioni di sociologia”; la seconda ragione è per il tema in questione, “la Solidarietà”, perché in quel preciso momento il mio pensiero è andato oltre l'iniziativa di Stella che cercherò di proporvi alla conclusione di questo messaggio.
La poesia “Ricordati di me” è dedicata a due categorie di persone: quelle persone che non sanno chiedere mai e a quelle che spesso aspettano di agire solo quando le altre persone chiedono. Ho scritto questa poesia quando ho letto sui giornali, nell'arco di poco tempo, dei suicidi da parte di due giovani italiani per motivi che possono essere considerati futili da molte persone, forse si sentivano troppo soli in mezzo a tante persone. Quindi è un messaggio da parte mia a questa prima categoria di persone ad aprirsi un po' di più alle persone a loro care, qualunque sia il problema e in qualsiasi momento, perché c'è un proverbio da noi che dice: “Quando la salma comincia a puzzare rimangono solo alcuni parenti più stretti”. E alla seconda categoria cerco di metterla in allerta, mai abbassare la guardia sulle persone a noi care, perché ci sono sempre quelli più fragili di noi che magari preferiscono soffrire alla morte che “disturbare” gli altri. Tutti devono sapere che tra le numerose persone che potessero esserci attorno ci sono sempre alcune persone o almeno una persona disposta a fare di tutto per aiutarci, e spesso solo una parola di solidarietà può salvare la vita a qualcuno. Un parente o un amico vero si può anche trovare in uno sconosciuto!
Tornando alla seconda ragione per la mia partecipazione, vorrei proporre a Stella e a tutti che hanno partecipato se fosse possibile rincontrarci così su altri 4 o 5 temi importanti (magari una volta ogni due mesi) che deciderà Stella entro l'estate, dopodiché cercheremmo uno sponsor e o un editore affidabile per pubblicarle come libro di poesie. Ci mobiliteremmo con i nostri parenti, amici, organi informativi, ecc per la sua vendita e divulgazione, e qualsiasi cosa che ne esce fuori entro Natale andrà interamente in beneficenza ad un'organizzazione di questo paese (qualche centro anziano, Croce Rossa, Caritas, Unicef, ecc) che decideremo dopo. Ogni (15 – 20 di ogni tema) poesia naturalmente porterà il nome dell'autore, ecco, ho pensato che sarebbe un valore aggiunto a quello nobile che è già stato. Mi dovete scusare ma la mia fantasia mi ha addirittura portato a proporre già il nome del libro: “Poesie per la Solidarietà” con un sottotitolo “Gli amici di blog di Stella”.
Inoltre, sarà anche una risposta concreta a chi pensa che il blog sia solo un mero frutto della globalizzazione comunicativa che non ha niente a che fare con la cultura ed altri valori importanti.
In conclusione, rinnovo i miei ringraziamenti a tutti voi per la votazione, il premio e per la vostra partecipazione!

Blessing Sunday Osuchukwu

martedì 27 gennaio 2009

Alcuni animali chiamati uomini........




Questo blog denuncia gli orrori degli ultimi giorni a Roma ed esprime una profonda solidarietà alle vittime e a tutte le donne

Blessing



Arrestati gli stupratori di Guidonia
La folla inferocita tenta il linciaggio


Preso il branco che ha violentato
la ragazza di 21 anni. Sono romeni.
Lei: «Finalmente l'incubo è finito».
Urla e tensioni davanti alla caserma
GUIDONIA (RM)
Ha ringraziato, poi ha pianto. «Finalmente l'incubo è finito». Così ha reagito alla notizia che i carabinieri avevano arrestato sei romeni, la ragazza di 21 anni aggredita e violentata mentre era in auto con il suo ragazzo la notte del 23 gennaio a Guidonia. Lui chiuso nel bagagliaio della macchina, lei in balia di quel branco impazzito, di ragazzi, non uomini, suoi coetanei.

La scorsa infatti sono stati fermati in sei: quattro sono accusati di violenza sessuale e rapina aggravata, due di favoreggiamento per avere aiutato gli altri connazionali a nascondersi. Tutti giovanissimi i quattro del branco: il più giovane ha circa 20 anni e il più anziano ne ha poco più di 23. Due sono in Italia da poche settimane, non vivevano in baracche, senza precedenti penali ma senza un lavoro. Da quella notte vivano nascosti, chiusi in alcune case, protetti dai due connazionali. I carabinieri del comando provinciale, del comando operativo e investigativo di Roma, di Fracati, di Tivoli hanno condotto indagini serrate: tre giorni di pedinamenti senza sosta, sentivano il fiato sul collo e la paura e si sono traditi, nel momento in cui hanno cercato di fuggire.

Uno i loro ha usato il cellulare rubato alla vittima: ha cambiato la scheda, pensando di essere al sicuro, e fatto una chiamata, avvertendo che stavano partendo per Padova. I militari li hanno localizzati e nella notte, è scattato il blitz: sono stati tutti e quattro fermati al casello autostradale di Tivoli. Sono arrivati anche i primi riscontri, sebbene non ufficiali, del dna e tracce biologiche lasciate nell’auto dove la coppia è stata aggredita, e la prima ammissione: uno di loro, forse il più giovane, ha confessato. Come hanno ripetuto gli investigatori e il gli inquirenti in conferenza stampa le prove sono «solide». Dal punto di vista investigativo l’indagine sullo stupro è chiusa: in base ai risultati delle indagini tutti quelli che hanno partecipato a quella brutale violenza sessuale sono stati presi, ha spiegato il generale Vittorio Tomasone, il comandante provinciale dell’Arma.

Il racconto della giovane in un primo tempo parlava di 5 romeni, ma «quella sera erano in quattro». Poi altri due li hanno aiutati a nascondersi. «No manca nessuno» , ha detto il procuratore di Tivoli Luigi De Ficchy, sottolineando che gli elementi di prova raccolti «sono molto, molto solidi. Chiederemo la convalida dei fermi e poi sarà il Gip a valutare gli elementi di prova». Nei prossimi giorni ci sarà anche il confronto con la vittima, una ricognizione tramite incidente probatorio. Con i militari si è voluto personalmente complimentare il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che si è recato nella sede del comando generale per complimentarsi con il comandante dell’arma Gianfrancesco Siazzu e i militari protagonisti degli arresti: «Lo Stato - ha detto La Russa - doveva dare una riposta alla ragazza e all’opinione pubblica», ma quello «che lo Stato doveva non erano parole, erano fatti», e la «risposta dello Stato è stata data dai carabinieri: non ci siamo fermati, i responsabili sono stati assicurato alla giustizia».

Ora, con gli arresti, la speranza è che anche la comunità ritrovi più serenità. Questa mattina, davanti alla caserma di Guidonia, una folla inferocita ha cercato di linciare i romeni arrestati. La rabbia dei cittadini è esplosa dopo il fermo dei romeni. Davanti alla stazione dei Carabinieri di Guidonia, all’uscita dei sei romeni, l’esasperazione della folla si è trasformata in un tentativo di linciaggio. «Maiali», «bastardi» e ancora «consegnateli al padre della ragazza», ha gridato la folla arrivata in strada grazie al passaparola attivato da un sms con la scritta: «La mandria è stata catturata». Nel tentativo di colpire gli arrestati, i cittadini hanno sferrato calci, pugni e ombrellate contro le gazzelle dei Carabinieri.

(La Stampa)

lunedì 19 gennaio 2009

Buon annivesario a te Martin Luther king, domani è anche il tuo giorno.....




Una Voce mandato dal cielo

Le gride arrivavano dalle numerose piantagioni
Gli urli piovevano dai cantieri di ogni genere
I pianti disperatamente scappavano dai muri dei padroni
Furono molestati, picchiati, torturati ed umiliati
Ogni diritto negato ed ogni dignità spogliata
Un'intera razza condannata da uomini malvagi.....
Ma poi arrivò una rara voce mandato dal cielo
Parlava del Sogno, della speranza e del futuro
Asciugava le lacrime e confortava tutte le anime
Scontrò con un proiettile e decise di agire in silenzio
Quella voce aveva un nome........Martin Luther King

Blessing Sunday Osuchukwu

giovedì 15 gennaio 2009

Una disabile in carrozzella aggredita e uccisa per pochi soldi....



Questo blog vuole denunciare questa Orribile tragedia per far girare la notizia affinché non accade mai più, sperando che la giustizia riesce a fare il suo dovere al più presto possibile

Blessing


E lei, 50 anni, disabile in carrozzella e affetta da insufficienza respiratoria, s’è insospettita. Quindi ha pensato di tirare dritta a casa, in via Milano, dove l’aspettavano gli anziani genitori. Felicia ha dunque pensato alla rapina: l’abitazione le è parsa troppo lontana, meglio deviare per Via Falcone e riparare in un cortile dove abita un’amica. Proprio lì s’è consumata l’aggressione.

In un primo tempo sembrava che Felicia Castaniere, avesse superato la brutta avventura: subito soccorsa le era stata offerta dell’acqua ed era stata rassicurata sul fatto che tutto fosse finito. La donna aveva tentato di mettere in moto la carrozzina per ritornare a casa. In pochi secondi s’è accasciata colpita da un infarto che l’ha stroncata. La salma di Felicia Castaniere è stato portata nella sala mortuaria dell’ospedale di Giugliano. Sono stati eseguiti numerosi posti di blocco tra Casandrino e in altri comuni a nord di Napoli a caccia dei malviventi.

La Castaniere era molto conosciuta a Casandrino perchè da sempre impegnata nel sociale e tra i responsabili della sezione locale dell’Associazione provinciale dei disabili. Inoltre era impegnata nel volontariato cattolico. Un fratello della vittima, Alessandro Castaniere, è consigliere comunale del piccolo comune alle porte di Napoli. Lancio un appello alla stampa perchè questa storia non sia dimenticata, perchè una disabile non può morire così»

FONTE:

IlTempo.IlSole24ore.com

(post riportato dal Blog Disabili - OltreleBarriere.net
Opinioni, storie, normative, leggi e tecnologie per i disabili.)

giovedì 8 gennaio 2009

STOP ALLA GUERRA A GAZA!

Signore e signori, questo blog si associa a tutte le persone di buona volontà a chiedere un immediato cessate il fuoco alle parti in guerra.....invitandole a cercare la pace.



“Signore e signori, ci sono momenti nella vita delle nazioni e dei popoli in cui diventa fondamentale che coloro che posseggono saggezza e chiarezza di visione sorvegliano i problemi, in tutta la loro complessità, per proseguire con coraggio verso nuovi orizzonti. Dobbiamo innalzarci tutti al di sopra di ogni teoria obsoleta di superiorità, e la cosa più importante da tenere a mente è che mai dobbiamo dimenticarci che l'infallibilità è prerogativa esclusiva di Dio....

Qualsiasi vita perduta in una guerra è una vita umana, sia essa araba o israeliana. Una moglie che diventa vedova è un essere umano privato di una vita felice con la propria famiglia, araba o israeliana che sia. I bambini innocenti, sottratti alle cure e alla compassione dei genitori, sono orfani di tutti noi. Tutti, sia che vivano in terra araba o israeliana. Sono loro a chiederci di essere responsabili, così da garantire loro una vita tranquilla adesso e in futuro.
Nel loro nome, nel nome delle vite dei nostri figli e dei nostri fratelli, per concedere alle nostre comunità di lavorare per il progresso e la felicità del genere umano, per sentirsi al sicuro con il diritto di vivere una vita dignitosa, per le generazioni che verranno, per il sorriso sul viso di ogni bambino nato nelle nostre terre, per tutti questi motivi ho deciso di presentarmi qui nonostante i pericoli, per consegnarvi un messaggio.”

Anwar Al-Sadat (1918-1981)

lunedì 5 gennaio 2009

Cari Padroni Africani, non sono orgoglioso di voi!



Cari Padroni Africani, non sono orgoglioso di voi!

Avevo desiderato ed avevo sperato per l'estensione del 2008, ma non era possibile. Ho provato a non dare il benvenuto al 2009, ma sicuramente non si può fermare il tempo. Bene, mi potrete considerare un tipo strano, ma avevo desiderato semplicemente di vedere che tutti i miei desideri del 2008 si realizzassero, prima di entrare nell'anno nuovo. Avevo desiderato di vedere una nuova ed una migliore Africa! Ho pregato di vedere uno nuovo Stato di Africa, dove la religione deve cessare di essere uno strumento per la propaganda politica e per perseguire le ambizioni personali. Nei miei desideri, ho chiesto per una nuova Africa, dove le disgustose scarto-discariche devono cessare di essere gli unici supermercati per i bambini e le numerose famiglie africane. Avevo supplicato il 2008 di portare con sé alcuni fenomeni che, in questi lunghi anni, hanno storpiato il nostro continente intero: dispute tribali ed etniche, le guerre civili, la carestia, le malattie, la corruzione, ecc. Il mio desiderio era quello di vedere queste cose completamente superate nel presente e futuro del mio continente. Comunque, il 2008 ha provato a spiegarmi, con un elenco molto lungo, cose che ha fatto per molti cittadini e famiglie africani. E ha concluso dicendomi che aveva offerto 365 giorni interi e le varie opportunità ai nostri leader politici per realizzare i miei desideri. Allora, cari dirigenti africani, che cos'è successo? Quei giorni non erano abbastanza per dare uno nuovo stato migliore agli africani? Avete già dimenticato di aver promesso tutto questo ed altro? O potete dire di non avere i mezzi e le risorse?
I vostri figli africani scappano dalla loro patria ogni giorno in massa, neanche sanno la destinazione del loro esodo. I vostri figli sono spesso umiliati all'arrivo, quando riescono ad arrivare vivi. In molti casi sono attesi dalle bare e dai sommozzatori. La maggior parte dei vostri "Cervelli" e la maggior parte delle vostre "Mani" all'estero non possono più ritornare a casa e quelli a casa non vogliono più restarci. I nostri bambini scarpinano tuttavia le strade fangose di Africa a piedi nudi, con chili di carichi sulle loro teste. Per soddisfare la loro sete, molti hanno bisogno di scavare la terra alla ricerca di qualche goccia d'acqua sporca da bere. L'elettricità è diventata un sinonimo di diamante nella maggior parte del continente. Le porte delle scuole elementari nel nostro continente sono diventate le porte del Paradiso. Bene, voi non potrete credere ma, mentre voi celebravate l'anno nuovo nelle vostre logge presidenziali in Africa o all'estero, molti dei vostri compatrioti e le donne non potevano fare così........hanno cominciato anche a vergognarsi delle loro origini africane. Quelli nei campi profughi di Darfur hanno espresso amaramente la loro collera, non hanno voluto brindare con i soli compagni intorno, gli avvoltoi. Gli adolescenti in Somalia hanno rifiutato di dare il benvenuto all'anno nuovo con i pezzi grossi nelle loro mani, i fucili. Le persone per bene del Congo hanno detto di essersi stancati di qualunque tipo di disputa tra i ribelli e la fazione governativa. I poveri nigeriani si sono stancati di rubare ciò (petrolio) che appartiene a loro, e vengono anche bruciati da esso. I nostri fratelli e le nostre sorelle, che sono diventati una preda deliziosa per alcuni trafficanti di essere umani senza scrupoli, hanno denunciato il loro stato confusionale, lungo la costa di Libia. Come attendevo per il conteggio alla rovescia, potevo sentire le numerose voci di quelli sepolti sotto i mari Atlantico, Pacifico e Mediterraneo, e avrebbero sicuramente desiderato di rimanere in Africa. Cari dirigenti, io e molti altri africani non siamo orgogliosi di Voi! Comunque, ho provato a ripetere tutti i miei desideri dell'anno scorso per la mia cara Africa. Ma questa volta, il mio desiderio principale è per il 2009 di aprire le menti, scuotere le coscienze e i cuori dei dirigenti africani, per farli realizzare che se cominciano oggi ad affrontare questi problemi seriamente, forse, i nostri nipoti saranno orgogliosi di loro!

Blessing Sunday Osuchukwu